cinema

lunedì 13 aprile 2015

RAND PAUL

PRESIDENZIALI USA - 2016
RAND PAUL


Il 7 aprile Rand Paul ha ufficialmente dichiarato la sua candidatura per le Presidenziali USA del 2016. Lo ha fatto dal Galt House Hotel di Louisville, in Kentucky. I nomi, in questa storia, sono importanti e forse non del tutto casuali. Rand richiama subito alla mente Ayn Rand, la leader dell’Oggettivismo, tanto caro al deputato Ron Paul, padre del neo candidato repubblicano. Ayn Rand è anche l’autrice del più importante long seller americano, quell’Atlas Shrugged il cui protagonista si chiama John Galt, come l’hotel dal quale Rand Paul ha fatto l’annuncio.

Siamo in pieno zona Libertarian, in quell’area sfocata del Partito Repubblicano che, se da un lato flirta con il Tea Party, dall’altro potrebbe anche accostarsi all’ala più radical dei Democratici. E nel suo discorso di candidatura, Rand Paul ha subito messo in chiaro la propria indipendenza e ha criticato sia i Dem che il GOP, denunciando il clima di consorteria bipartisan che regna nel Congresso (“It seems to me that both parties and the entire political system are to blame. Big government and debt doubled under a Republican administration. And it’s now tripling under Barack Obama’s watch”).
Ma il discorso non è stato esaltante. Paul ha parlato molto di sé, della sua esperienza di chirurgo oculista e della sua campagna umanitaria di operazioni oculari in Guatemala. Ha raccontato della sua adolescenza e dei vari lavori fatti quando era studente, dall’imbianchino al giardiniere. E ha affermato che un individuo deve farsi strada nella vita e nella società grazie alle sue forze e all’autostima, qualità che solo il lavoro e l’autosufficienza possono incrementare. Ed ecco citati i suoi figli, che hanno irrobustito la loro formazione e coscienza di sè anche attraverso il lavoro  (“Self-esteem can’t be given; it must be earned. Work is not punishment; work is the reward”).

Poi il mantra dei tre punti fondamentali della sua concezione politica: “justice, opportunity and freedom”, ripetuto varie volte nel corso di un  discorso deludente e poco concreto. Ma capace di infiammare gli accoliti. Senz’altro la raccolta di fondi avrà un buon avvio.

Hillary Clinton, per ora, non ha molto da temere da questo Rand Paul. Ma siamo solo all’inizio, anzi, al pre-inizio e c’è ancora un anno e mezzo prima del novembre 2016. 

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