cinema

giovedì 20 ottobre 2011

VASILIJ GROSSMAN

VITA E DESTINO - parte 1
VASILIJ GROSSMAN - 1960

Alexander Deineka, L'assedio di Sebastopoli, 1942


Un mese, c’è voluto quasi un mese per leggere Vita e destino. La vita è libertà dice Grossman, in questo caso la vita diventa letteratura e, seguendo il sillogismo, si potrebbe concludere che la letteratura è libertà.

Leggere questo romanzo è stato un ritorno al passato, ad analoghe imprese di lettura giovanili: Guerra e pace, Delitto e castigo, Oblomov, Zivago. Come questi capolavori Vita e destino si impone sin dalle prime pagine come ‘classico’, nel segno della grande tradizione realista russa. Si tratta infatti di un libro profondamente russo, anzi, esso rappresenta il romanzo-testimonianza di un’epoca. Per conoscere e comprendere a fondo il periodo staliniano basta seguire le vicende e i pensieri di uno qualunque dei personaggi di questa immensa ‘fabrica’ narrativa. Il comunista Grossman ha costruito un’opera comunista in cui vengono narrate, con tecnica da soap televisiva ripresa da Tolstoj, le vite di ‘eroi’ comunisti.

All’inizio risulta complicato orientarsi tra le molte locations, tra i numerosi personaggi: come la vita, il romanzo di Grossman è vario e affollato. Ma bastano poche pagine per rendersi conto che siamo di fronte ad un capolavoro, ad una costruzione tentacolare che stringe a sé, avvince e non permette di staccarsene. Ecco che la letteratura diventa vita, ecco che il lettore accompagna i destini di questi uomini e donne, individui che emergono progressivamente dalle masse e assumono distinte e complesse personalità.

Nel romanzo non ci sono solo le storie dei singoli nello scenario della Grande Storia. Inevitabilmente nella narrazione si rispecchia la biografia dell’autore. E come per il varie volte citato poeta Mandel’stam, vittima e successivamente mito delle epurazioni staliniane, anche Vita e destino diventa vittima e mito delle epurazioni degli anni ’60. Proprio perché la letteratura è libertà, il romanzo di Grossman doveva essere distrutto, non doveva restarne alcuna traccia.

Per nostra fortuna, amici dello scrittore hanno rischiato la vita per salvare il manoscritto. I microfilm, molti anni dopo la morte dello scrittore, sono passati attraverso la cortina di ferro e negli anni ’80 il romanzo è stato pubblicato in Occidente.

Il comunista Grossman, scrittore ufficiale al seguito dell’Armata Rossa, pur sconfitto in vita, con il suo romanzo ha contribuito a distruggere il socialismo reale, una delle più assurde e tragiche esperienze della Storia dell’Uomo.
Alexander Deineka, Futuri piloti, 1939

Alexander Deineka, Espansione urbana a Mosca, 1949




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