cinema

mercoledì 5 ottobre 2011

DAVID CRONENBERG / FRIGIDAIRE

CRASH / RANXEROX
1996 / 1982




James Ballard è scrittore visionario e senz’altro la sua iniziale produzione di fantascienza può considerarsi ‘classica’, con capolavori come il celebrato Vento dal nulla, letto in un’ormai introvabile edizione Urania, o il bellissimo Now: Zero. Successivamente l’interesse dello scrittore inglese si è spostato verso l’indagine dell’inconscio con risultati letterari non all’altezza del suo primo periodo. Comunque Crash, per la tematica trattata, costituisce un momento significativo nella bibliografia di Ballard e, considerato per l’appunto il tema, quasi inevitabile l’incontro con David Cronenberg, l’autore, tra l’altro, di Fast Company.
Il film spiazza e lascia interdetti. Nel mettere le mani in una materia come il sesso e le macchine, Cronenberg sceglie il distacco freddo ed esteticamente questa può essere una scelta condivisibile. I  cinque caratteri del film finiscono per sperimentare quasi tutte le possibilità di accoppiamento tra di loro come un pilota alle prese con il collaudo del parco macchine dell’officina, coerentemente con lo spirito del film. Solo che dopo un’apertura magistrale, il risultato risulta ripetitivo, senza un vero e proprio sbocco narrativo. Gli accoppiamenti e gli incidenti finiscono per avvolgersi su loro stessi annoiando. Per trasmettere il ‘senso’ della storia più che sufficiente la  prima scena, con il seno sul lucido metallo e un anulingus filmato con una fotografia da sala operatoria.
Buona la trovata dello show che ripropone incidenti famosi, ma il resto è accademia stanca. Un esempio per tutti: il rapporto tra Spander/Ballard e Arquette/Gabrielle in auto, le protesi che si incastrano tra sedile e volante, il primissimo piano delle cicatrici rientra in pieno nel contesto visivo/visuale postmodernista che nel 1996 era ormai archiviato da tempo, se già appariva datato in Wild at Heart di Lynch del 1990.
Ho visto Crash solo ora (ai tempi dell’uscita avevo sentore di rancido), stimolato dal bellissimo Drive, e devo dire, nonostante sia un estimatore di Cronenberg, che il film di Refn è decisamente superiore anche se si tratta di due prodotti decisamente diversi.
Per restare in tema postmoderno, la visione di Crash non ha potuto non farmi tornare alla mente un vero capolavoro di quella stagione. Era il 1982 e rimasi sconvolto dalle immagini che ripropongo, altro che Crash. Tamburini e Liberatore anticipano Cronenberg di tre lustri! (e magari alle immagini assocerei come colonna sonora i Throbbing Gristle).




5 commenti:

  1. per una volta non mi trovi d'accordo( e per fortuna..ogni tanto pensarla diversamente sulle cose fa solo che bene..eh)..innanzitutto il libro è degli ani 70,per cui casomai si potrebbe dire che sia stato frigidaire(meravigliosa rivista) a ispirari a ballard..su Ballard..trovo che la sua capacità di analizzare e capire la società,specie negli aspetti più atroci,e nel capire"dove stiamo andando" sia mirabile,al limite del profetico..romanzi come Condominio,e poi giù giù fino all'ultimo"Tempo a venire",sono,a mio avviso,capolavori pieni di lucida comprensione della società moderna..
    crash,scritto negli anni 70, è un romanzo sconvolgente,secondo me..soprattutto per la lucida passività e RIPETITIVITA' delle situazioni,dei gesti..Cronemberg ne ha fatto un otttimo film,a mio avviso,molto fedele allo spirito del libro...parlando un attimo di frigidaire..quanto mi manca una rivista come quella.quanto talento...

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  2. @ brazzz.., hai ragione, il mio giudizio su ballard è superficiale ma non volevo parlare di lui bensì di crash. è chiaro che il romanzo precede ranx, io mi riferivo alle immagini, a come si può rendere visivamente il rapporto sesso-macchina e guardando crash il link con ranx mi è venuto immediato.
    a quei tempi frigi era semplicemente fantastico

    bel commento, a presto

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  3. Sono rimasto molto colpito dalle immagini di Liberatore, molto meno dal film, che ho visto un anno fa e che ho trovato brutto. Penso che un tema così scabroso e delirante meriti un trattamento più onirico. Il film non è credibile, almeno per me. Ma non sono un fan di Cronenberg. Di Ballard ho letto poco,un paio di romanzi che non sono tra quelli citati, Deserto d'acqua e Il paradiso del diavolo, credo fossero i titoli. Li ho trovati belli ma non straordinari,devo leggere sicuramente altro perchè da più parti mi viene segnalato come grande scrittore. Mi hai incuriosito molto su Drive,lo vedrò.

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  4. se posso permettermi..di Balard consiglio in ordine: Condominio..L'isola di cemento; Un gioco da bambini, La fiera delle atrocvità; Mondo a venire..Crash.poi,molto diverso ma ugualmente affascinante..L'impero del sole(da cui il film di Spielberg)che è autobiografico e narra di Ballard bambino e adolescente durante la seconda guerra mondiale..il padre era un diplomatico e loro vivevano a Shangai quando fu occupaa dai giapponesi..sul concetto di credibilità di un tipo di film come crash non ci ntro,perchè sinceramente non ho capito cosa si intenda..

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  5. Intendo dire che l'ho trovato esagerato, fuori luogo, non attendibile dal punto di vista della psicopatologia dei personaggi. Questa è la mia impressione.
    Ti ringrazio dei consigli su Ballard.Un saluto.

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