cinema

domenica 3 ottobre 2010

ALDO MORO, L'AFFAIRE - Parte 1

IL CASO MORO - 1986
GIUSEPPE FERRARA

Il caso Moro è il primo dei film che cercano di raccontare il ‘caso’ per eccellenza della storia repubblicana.
I fatti vengono narrati in maniera cronachistica, con ampio uso delle le fonti mediatiche del tempo, facendo riferimento alle dichiarazioni dei terroristi nei processi e al libro ‘I giorni dell’ira’ di Robert Katz.
Nel film i brigatisti risultano abbastanza anonimi e infatti nei titoli si preferisce non attribuire loro identità anagrafiche. Per i politici, invece, il regista si sforza di individuarli e renderli immediatamente riconoscibili e il risultato fa pensare alle ricostruzioni di trasmissioni tipo Chi l’ha visto. Anche Volonté appiattisce la sua recitazione cercando di far prevalere quella nota malinconica di Moro che, dopo la famosa foto con la stella gialla, è diventata un luogo comune. Si adegua comunque anch’egli al clima generale di una recitazione incolore.
Un film-cronaca che resta decisamente a metà del guado e s’impantana non avendo la finezza e la complessità del cinema d’autore né l’incalzare scomodo dell’inchiesta.

PIAZZA DELLE CINQUE LUNE –2003
RENZO MARTINELLI

Più che a un film siamo di fronte a una fiction televisiva. La fuga accelerata della macchina da presa sugli edifici, i dialoghi che didasca-licamente spiegano allo spettatore i fatti, la recitazione standard e poco convinta degli attori di chiara fama ne fanno un tipico prodotto da intrattenimento televisivo, anche internazionale.
Si sceglie il punto di vista retrospettivo. Sono trascorsi venticinque e questo consente di proporre alcune ‘deviazioni’ emerse, o meglio, ipotizzate nelle inchieste successive al rapimento. Interessante ma poco sviluppata – e d’altronde con tale sceneggiatura non sarebbe stato possibile – la pista che porta alla scuola di lingue Hyperion di Parigi, col ‘solito’ Murray Abraham a dare volto all’uomo del mistero. La storia è comunque messa insieme con del nastro adesivo che aderisce poco e numerosi sono infatti gli scollamenti, specie nel finale. Molto belle le locations ma per questo il merito va a Montepaschi, le cui insegne tornano nelle inquadrature, e che compare tra i ‘promotori’ del film. Ah, per chiudere, scontata la password.

1 commento:

  1. film che spero qualcuno capace prima o poi abbia il coraggio di fare

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